Lo sappiamo: internet, il digitale e in generale la tecnologia si evolvono continuamente.
Cosi anche il nostro lavoro sul sito ed in particolare sulla SEO deve stare al passo con i cambiamenti.

Scopriamo insieme come essere competitivi e aggiornati.

#1 MOBILE ONLY

Che i dispositivi mobile siano sempre più importanti è un dato di fatto ormai assodato, tanto che il mantra per tutti gli addetti ai lavori finora era “Mobile First”.
Oggi non è più sufficiente. Google ha iniziato a fare riferimento unicamente alla versione mobile di un sito per valutarlo e fissarne il Ranking.
Pertanto i siti non responsive e privi di un layout specifico per la visualizzazione da mobile sono pesantemente penalizzati in termini di visibilità.
Se consideriamo che il tempo di navigazione da cellulare cresce costantemente di anno in anno, si capisce la necessita di un cambiamento come quello messo in atto da Google.

Non viviamo in un mondo mobile first, viviamo in un mondo mobile only.
Avinash Kaushik –  Digital Marketing Evangelist di Google

Il punto di partenza per l’analisi e la realizzazione di un sito diventa quindi il mobile, e anche nelle strategie SEO dovremo tenere in considerazione le diverse caratteristiche di questi dispositivi.
Come? Focalizzandoci sempre più sui criteri delle ricerche vocali, che Google, ma anche Microsoft, Apple ecc. stanno ormai perfezionando da anni per interpretare frasi complesse nelle ricerche on-line degli utenti.

#2 IL SOCIAL LISTENING

Come già accennato nel precedente articolo sul Copywriting, uno strumento sempre più importane è quello di indagare come viene percepito un marchio dal pubblico attraverso i social ed i forum, quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze, chi sono i competitor e chi gli “influencer“, ovvero quei personaggi in grado di spostare, in alcuni casi anche in modo determinante, l’ago della bilancia dell’opinione pubblica in un contesto specifico.
Queste informazioni sono preziosissime per individuare il target dei nostri clienti o potenziali tali, e per scoprire anche in termini di SEO qual è il linguaggio utilizzato dal nostro “cliente tipo”.

Un consiglio un po’ spassionato da “addetti ai lavori” è quello di “diffidare delle vostre certezze”, perché spesso sono proiezioni di vostre sensazioni o speranze.
Occorre invece elaborare con occhio critico i dati raccolti e analizzare in modo oggettivo quanto appreso nel social listening.

#3 I CONTENUTI CONTANO

Un altro importantissimo mantra per chi si occupa di SEO è “Content is the king”.
Applicare le migliori tecniche SEO a dei contenuti che non sono di qualità e non sono corretti rispetto al target di riferimento è assolutamente inutile.
Google stessa sta dedicando molte risorse alla messa a punto di sistemi di analisi che riescano a riconoscere e premiare i contenuti, con l’obiettivo di restituire ai suoi utenti un servizio di qualità sempre maggiore.
Quindi è iniziata l’era del “Content is the whole kingdom”, ovvero il contenuto non è solo il re, ma tutto il regno.
Content marketing e storytelling hanno dimostrato la propria efficacia e sono la strada migliore per la promozione.
Attraverso la “storia” che raccontiamo con il nostro sito dobbiamo innanzitutto attirare, quindi coinvolgere e infine ispirare il pubblico. La SEO, quindi, dovrà essere studiata per adempiere correttamente ai bisogni di ciascuna di queste tre fasi.

#4 NON CADERE NEL TRANELLO DEI “TROPPI DATI”

Oggi cresce anche l’importanza di Big Data e Analytics, esponendoci al rischio concreto di lasciarsi travolgere da una quantità esorbitante di numeri: il messaggio lanciato chiaramente dagli esperti è quello di evitate la psicosi dei dati.
Non serve accumularli in modo compulsivo, piuttosto è importante selezionare le informazioni che ci servono davvero e soprattutto riuscire a tramutarle in azioni utili.
Un consiglio sicuramente valido è quello di non affidarsi ciecamente ai dati demografici, poiché spesso non corrispondono in modo univoco a comportamenti digitali specifici.
Meglio invece suddividere il pubblico in base a interessi e azioni, per pianificare la strategia SEO di conseguenza.
Il modello proposto dal Digital Evangelist di Google è composto da quattro gruppi:

  • See, coloro che cercano informazioni generali su un argomento poiché sono appassionati
  • Think, le persone che vogliono approfondire e che leggono recensioni, pareri, schede tecniche
  • Do, ovvero coloro che sono intenzionati ad acquistare un articolo
  • Care, i preziosi clienti che si affezionano a un marchio.

Per ciascun gruppo è necessario utilizzare una comunicazione mirata e individuare gli strumenti e gli ADV più appropriati.

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